Trebisacce - Guida Turistica

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.: TREBISACCE
 Trebisacce è un comune di 9.023 abitanti della provincia di Cosenza. Il paese è suddiviso in due parti, ed in ordine di tempo è uno dei primi esempi dello "sdoppiamento" dei centri abitati. E' caratterizzato quindi da una parte alta, più antica e con resti della cinta muraria, e da un borgo sul mare, con un vivace porticciolo e attività turistiche. Il 6 novembre si festeggia il santo patrono, San Leonardo. Il dialetto di Trebisacce è molto particolare, esso fa parte del dialetto calabrese, e più precisamente dell'area di Lausberg, un'area linguistica estremamente conservativa studiata, appunto dal glottologo tedesco di tal nome. Quest'area rappresenta delle analogie dialettali con il sardo avendo avuta una latinazzazione tardiva dovuta al persistere della lingua greca, essendo una zona a cavallo tra la pianura di Sibari e quella di Metaponto. Le attività svolte dalla popolazione riguardano principalmente l'agricoltura, il commercio e il turismo. Notevole importanza riveste anche il settore dei servizi (scuole, enti statali, banche, studi professionali, ecc.) Secondo gli indici della Svimez sul tenore di vita (1977), posta l'Italia = 100, la zona di Trebisacce, di cui fanno parte 15 Comuni, si trova all'ultimo livello, tra gli indici 30 e 45. Questo centro fa quindi parte di un'area socio-economica genericamente definita come il sud del sud, a indicare una condizione di accentuata e generalizzata indigenza. Per verificare, per quanto è possibile a livello statistico e impressionistico, la veridicità o meno di questo dato, tracciamo un quadro sintetico della situazione socio-economica della popolazione trebisaccese, nelle sue varie articolazioni, facendo particolare riferimento all'analisi del parametro reddito nella duplice forma di flussi di entrata/uscita e nella duplice natura di risorse monetarie/non monetarie. Un'altra fonte di reddito è costituita dalla pesca che dà lavoro ad una ventina di persone. Il pescato viene collocato in parte sul mercato locale (soprattutto durante la stagione turistica) e in buona parte inviato con celle frigorifere sul mercato di Taranto, da dove viene smistato verso altre destinazioni. Tra i tipi di pescato più diffuso vi sono i 'bianchetti', pesci minuscoli tirati su con reti a maglia fittissima. Essendo molto richiesti, la loro pesca risulta redditizia nel presente ma rovinosa in una prospettiva futura perché significa depauperamento accelerato della fauna ittica.
  Per mancanza di dati minimamente attendibili sulla quantità e qualità del pescato, non è possibile operare una quantificazione di reddito. Certo è che il pescatore attuale non è più, in linea generale, il venditore delle sue braccia ma, quasi sempre, il proprietario degli strumenti di ottenimento del prodotto (la barca, le reti) e, assai spesso, anche dei mezzi di trasporto (celle frigorifere) e di commercializzazione (banco o locale di vendita). Talvolta il pescatore svolge la sua attività a tempo parziale o saltuariamente avendo già un lavoro fisso retribuito (ad esempio, bidello). Per cui, pur rimanendo generalmente dure le condizioni di lavoro in quanto non vi è stata una razionalizzazione del processo di pesca, si è assistito ad un innalzamento dei livelli di reddito. Trebisacce attiva un flusso turistico limitato nel tempo e nello spazio. Infatti, la stagione turistica comprende solo i mesi di luglio e agosto, e la maggior parte dei turisti vengono da regioni limitrofe, in prevalenza dalla Campania. Le presenze straniere sono piuttosto ridotte, e questo soprattutto a causa di una organizzazione turistica carente negli aspetti di informazione e di gestione. Per fare un esempio, a Trebisacce esiste un distaccamento dell'Ufficio Provinciale del Turismo, ma è quasi sempre chiuso e quando lo si trova aperto, la persona responsabile non sa fornire nessuna indicazione. Inoltre, manca una organizzazione di trasporto pubblico per la visita ai luoghi dell'antica Sibari, vero richiamo internazionale; d'altra parte gli scavi sono per lo più chiusi al pubblico, come pure il Museo di Sibari, chiuso anche durante l'orario di prevista apertura. Per cui bisogna suonare il campanello e chiedere, per favore, se è possibile visitare il Museo.